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19 May 2024
titolo legami

Le idee e le culture dell'emigrazione

Direttore: Lucio Gregoretti

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Il Rapporto Italiani nel Mondo redatto dalla Fondazione Migrantes è la miglior guida per conoscere la realtà degli italiani all’estero, ricco di inaspettate sfaccettature e sorprese.

Fra le tanti pubblicazioni e libri che raccontano le nuove emigrazioni dei tempi attuali e che hanno connotati assolutamente diversi da quelli del passato, ce n’è una che meglio di ogni altra riesce a documentare e spiegare questo fenomeno. Si tratta del pregevole Rapporto Italiani nel Mondo che annualmente viene redatto dalla Fondazione Migrantes. Il Rapporto è giunto, quest’anno, alla diciassettesima edizione e si avvale di autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi.

Il volume raccoglie analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Se nel 2020 l’aumento della popolazione AIRE è stato del 3% (ma la mobilità era rallentata dalle restrizioni Covid e dalla Brexit), questo dato diventa il 6,9% dal 2019, il 13,6% negli ultimi cinque anni, ben l’82% dal 2006, anno della prima edizione del Rapporto Italiani nel Mondo.

Tabella tratta dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes

ITALIANI NEL MONDO. Tabella tratta dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

Sono molti i motivi di riflessione che emergono considerando le dinamiche di questo Rapporto nel tempo. I dati relativi alle partenze comunicano che stiamo assistendo ad un cambiamento rispetto al passato: a partire dall’Italia sono sicuramente i giovani (quasi il 40% sul totale mediamente) e i giovani adulti (25,0%), ma le crescite più importanti si notano dai cinquant’anni in su (+20% nella classe di età 50-64 anni; +35% nella classe 65-74 anni; +50% nella classe 75-84 anni). Come leggere questi dati?

Sicuramente ci si trova di fronte alle necessità di provvedere alla precarietà lavorativa di italiani dai 50 in su rimasti disoccupati e soprattutto privi di prospettive in patria (definiti nel Rapporto Italiani nel Mondo “migranti maturi disoccupati”). Si tratta di persone lontane dalla pensione o che hanno bisogno di lavorare per arrivarvi e che, comunque, hanno contemporaneamente la necessità di mantenere la famiglia.

Elaborazioni grafiche tratte dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

ITALIANI NEL MONDO. Elaborazioni grafiche tratte dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

 

Con il passare del tempo e l’evoluzione della mobilità italiana stanno emergendo nuove strategie di sopravvivenza tra i genitori-nonni che sono inizialmente il trascorrere periodi sempre più lunghi all’estero con figli e nipoti già in mobilità, fino al completo trasferimento di tutto o di buone parti dell’anno solare (si tratta del “migrante genitore-nonno ricongiunto”).

Ha riscosso, a tal proposito, molto successo l’iniziativa imprenditoriale “La mia mamma”, un ristorante di cucina italiana dove a cucinare sono le mamme dei giovani italiani che hanno scelto Londra come meta del loro progetto migratorio. Le cuoche sono chiamate a fare un lavoro in turnover: ogni tre mesi, cioè, si alternano modificando i menù sulla base delle loro regioni di origine.

 

Elaborazioni grafiche tratte dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

ITALIANI NEL MONDO. Elaborazioni grafiche tratte dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

 

Un altro profilo da considerare è il “migrante di rimbalzo” ovvero chi, dopo anni di emigrazione all’estero soprattutto in paesi europei (Germania, Svizzera e Francia) oppure oltreoceano (Argentina, Cile, Brasile, Stati Uniti), è rientrato in Italia per trascorrere la propria vecchiaia “in paese”, ma rimasto vedovo/a, e magari con i figli nati, cresciuti e lasciati all’estero, decide di ripercorrere la via del rientro nella nazione che per tanti anni lo ha accolto da migrante e che oggi, stante le difficili condizioni socioeconomiche vissute dal Belpaese, gli assicura un futuro migliore.

Un ultimo profilo sul quale porre l’attenzione è il “migrante previdenziale”. Che siano pensionati “di lusso”, colpiti da precarietà o sull’orlo della povertà, si tratta di numeri sempre più importanti. Le traiettorie tracciate da queste partenze sono ben determinate: si tratta di paesi con in corso una politica di defiscalizzazione, territori dove la vita costa molto meno rispetto all’Italia e dove il potere d’acquisto è, di conseguenza, superiore. Ma non è solo il lato economico a far propendere o meno al trasferimento: vi sono anche elementi altri, più inerenti alla sfera privata quali il clima, l’humus culturale, la possibilità di essere accompagnati durante il trasferimento e la permanenza. Tutto questo porta gli anziani a vivere serenamente dal punto di vista economico e con grande opportunità di essere integrati.

Elaborazioni grafiche tratte dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

ITALIANI NEL MONDO. Elaborazioni grafiche tratte dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

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