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Le idee e le culture dell'emigrazione

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Categoria 9 Diario di bordo 9 Ritrovarsi a Tubize: una storia d’amore italo-belga

Ritrovarsi a Tubize: una storia d’amore italo-belga

Ritrovarsi a Tubize: una storia d’amore italo-belga

A Tubize nel Bramante Vallone ogni anno si rinnova la manifestazione WEBI nel segno dell’amicizia legata alla presenza migratoria dei nostri corregionali.

Nel 2021, la manifestazione è stata dedicata ai 75 anni dell’accordo italo-belga del 1946 e, nell’occasione, il comitato organizzatore domenica 26 settembre ha deposto una corona al monumento gli italiani caduti.

Il 23 giugno del 1946, il Governo italiano e il Governo belga firmarono un accordo bilaterale sull’emigrazione. L’Italia s’impegnava a inviare nelle miniere belghe 50 mila lavoratori, possibilmente al ritmo di 2 mila a settimana. Il Belgio da parte sua avrebbe garantito all’Italia fino a 200 chilogrammi di carbone al giorno per emigrato.

Dopo l’intesa, nelle zone più povere, come il Friuli, furono affissi i cosiddetti manifesti rosa, dove si invogliava la gente a trasferirsi in Belgio a lavorare sottoterra in cambio di un ottimo salario sicuro, ferie pagate, assegni familiari e alloggi adeguati anche per i familiari, con la solenne promessa di andare in pensione molto prima del previsto. Nell’atrio delle chiese, dei bar, dei luoghi pubblici dei nostri paesi, specie nei piccoli centri periferici, comparvero gli inviti a partire per i giovani sino a 35 anni d’età, con la promessa di contratti di lavoro allettanti, che tali non si rivelarono in realtà, e che prevedevano di rimanere in miniera per 5 anni, con l’obbligo tassativo – pena l’arresto – di farne almeno uno.

In tanti raccolsero l’invito e in Belgio si creò così una vera e propria comunità di corregionali friulani e giuliani, accanto a quelle degli altri connazionali delle altre regioni italiane più povere. Per il suo carattere di scambio “uomo-carbone”, l’emigrazione verso le miniere del Belgio fu una delle esperienze più controverse e, allo stesso tempo, uno degli sbocchi più richiesti di quegli anni. Negli anni e nello scorrere delle generazioni, tuttavia, l’esperienza dei nostri corregionali divenne sempre più integrata e parte sempre più importante della società belga.

La manifestazione italo-belga WEBI a Tubize

WEBI. Partecipanti alla manifestazione italo-belga a Tubize.

 

Lo ricorda una manifestazione, denominata WEBI, che ormai ha superato le 15 edizioni e che è soprattutto un momento di incontro e di festa che si svolge a Tubize, nel Brabante Vallone, a 25 km da Bruxelles, che si propone di rappresentare il segno di “una storia d’amore” tra Italia e Belgio. Così, ogni anno, per sottolineare questa amicizia, Tubize onora questa doppia cultura, in un appuntamento di fine settimana belga-italiano.

Tutto è iniziato nel 2006, quando gli organizzatori hanno scelto di creare il primo WEBI per celebrare i 60 anni dell’immigrazione italiana. Fino al 2019, i volontari, desiderosi di celebrare annualmente queste festività dedicata all’immigrazione, hanno sviluppato questo “weekend belga-italiano” in varie forme. “L’idea iniziale era quella di proporre un evento unico per commemorare questa lunga e fruttuosa collaborazione tra le nostre “due comunità”, spiegano gli organizzatori, offrendo una gamma di attività artistiche, sportive, gastronomiche, culturali e ricreative in un ambiente familiare. L’esperienza è stata rallentata dalle restrizioni per il Covid ma lo scorso anno è ripresa, coincidendo con l’anniversario dei 75 anni dell’accordo italo-belga.

WEBI si configura come un villaggio che riunisce artigiani, commercianti, espositori locali che presentano una varietà di prodotti provenienti da diverse regioni italiane e belghe, anche se nel tempo, si sono aperti nuovi stand per accogliere prodotti provenienti da Spagna, Francia, Germania, Marocco, Africa e altri Paesi, seguendo il desiderio di aprirsi gradualmente ad altre culture.

Uno spazio importante è dedicato ai bambini con molte animazioni: trampolini, castelli gonfiabili, luna park, animazioni. Infine, il WEBI è ricco di molti spettacoli e concerti durante tutto il fine settimana. Fra i vari gruppi non mancano ovviamente anche gli “”mici Cantori” di Hennuyères e i loro brani legati alla nostra tradizione friulana.

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